I tradizionali metodi d’allenamento prendono in considerazione importanti parametri come il carico, le ripetizioni o ripetute, il tempo, la distanza, ecc… Un parametro importantissimo e spesso trascurato, è la VELOCITA‘ D’ESECUZIONE DEL GESTO COMPRENSIVO DELLE ACCELERAZIONI.
Il metodo PPW, pur tenendo conto di tutti i parametri precedentemente elencati, si basa fondamentalmente sul CONTROLLO NEUROMUSCOLARE.
La forza vista come grandezza fisica è il prodotto della massa per l’accelerazione ma, contestualizzata nelle scienze motorie, perde completamente il suo valore se alla base di questo spostamento non c’è il controllo volontario del sistema nervoso centrale (SNC).
Che senso avrebbe avere una Ferrari da 600 CV ma non avere un acceleratore in grado di dosare tutta questa potenza?
Se esaminiamo un gesto atletico, noteremo che il movimento non è quasi mai a velocità costante ma subisce continuamente delle accelerazioni e delle decelerazioni probabilmente dovute alla continua variazione del momento di forza (leve articolari che diventano da sfavorevoli a favorevoli e viceversa).
L’obiettivo di questo allenamento è di CONTROLLARE LA VELOCITA’ D’ESECUZIONE E LIMITARE LE EVENTUALI ACCELERAZIONI.
Avete mai provato a fare uno squat o una distensione su panca o una trazione alla sbarra in SLOW MOTION?
Quanto è difficile riuscire a controllare basse velocità d’esecuzione mantenendo il massimo ROM (range of motion)?
Quanto potrebbe essere utile allo sviluppo fisico e che beneficio si potrebbe avere dal punto di vista neuromuscolare la capacità di controllare la velocità dei nostri gesti?
autore
Tony Lo Grasso
pubblicato il 16 marzo 2016